Circolare ASS 4 Medio Friuli

21.04.08; prot. n. 40138/C; da: Direzione Sanitaria

Ai Sig.ri

Egregio dottore,

da alcuni anni in Italia sono disponibili molte molecole libere da vincoli brevettali, ma nonostante ciò la prescrizione degli equivalenti continua ad incontrare difficoltà e pregiudizi, alimentati anche da una informazione che ha un interesse ad ostacolarne la diffusione.

Tra le strategie più frequenti messe in atto per contrastare l'utilizzo di questi medicinali, un ruolo rilevante assume il trasferimento delle prescrizioni verso farmaci ancora sotto brevetto ma appartenenti alla stessa categoria terapeutica o a categorie terapeutiche diverse.

Le prescrizioni "trasferite" risultano più costose per il SSN e sono spesso prive di reali vantaggi terapeutici, come dimostrato dalla letteratura scientifica.

A titolo di esempio nelle categorie degli inibitori di pompa protonica (PPI) e degli ACE inibitori, sia l'edizione 2008 di "Clinical Evidence", che il "CeVEAS" (Centro di Valutazione dell'Efficacia dell'Assistenza Sanitaria) tramite le "schede di equivalenza", come pure il gruppo editoriale di "Dialogo sui Farmaci", sono concordi nel ritenere che:

1) Non ci sia superiorità di un PPI rispetto ad un altro nella terapia di mantenimento del reflusso gastroesofageo e nella terapia di eradicazione dell'Helicobacter pylori

2) Enalapril, lisinopril e ramipril sono ritenuti, tra gli ACE inibitori, i farmaci di riferimento per il trattamento dell'ipertensione arteriosa, dell'insufficienza cardiaca, dell' infarto miocardico e della nefropatia diabetica.

Per quanto sopra descritto, a parità di indicazione clinica, mi permetto di sostenere la prescrizione delle molecole omeprazolo e lansoprazolo tra gli inibitori di pompa protonica e di enalapril, lisinopril e ramipril tra gli ACE inibitori, tutte disponibili come equivalenti, rispetto a principi attivi che dispongono ancora di brevetto ed appartengono alla stessa categoria terapeutica, come pure di sostenere in generale la prescrizione di tutti gli equivalenti.

Ricordo infatti che con il 2008 si apre una fase che vedrà scadere la copertura brevettuale di numerosi medicinali di ampio utilizzo: cefuroxima, bicalutamide, fluvastatina, alfuzosina, ondansetron, venlafaxina, sumatriptan, che si aggiungono a amlodipina, omeprazolo, ramipril, claritromicina e pravastatina il cui brevetto è scaduto a fine dicembre 2007.

Nonostante l'uso degli equivalenti sia stato finora focalizzato su elementi basati solo sulla convenienza economica, preme sottolineare che in una prescrizione assume importanza anche il valore aggiunto insito in questi farmaci, inteso come qualità ed efficacia conseguenti ad un uso sicuro e consolidato nel tempo, a fronte di rischi maggiori connessi all'uso di molecole più recenti.

Augurando buon lavoro, la saluto cordialmente.

Il Direttore Sanitario 
Dott.ssa Branka Vujovic