(Decreto del Ministero della Difesa, 5 ottobre 2011)
1. Nella «Direttiva tecnica riguardante l'accertamento delle imperfezioni e delle infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare», allegata al decreto dirigenziale 5 dicembre 2005, citato nelle premesse, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'art. 2, lettera a), le parole:
«Rientrano tra i difetti del metabolismo lipidico:
ipercolesterolemie primitive (forma
poligenica e forma familiare);
ipertrigliceridemie;
iperlipidemie miste.
Nella valutazione delle dislipidemie si terrà conto orientativamente dei valori di laboratorio (colesterolo o trigliceridi superiori a 250 mg/dl) e dei criteri clinici aggiuntivi (presenza di xantomi, xantelasmi dell'arco corneale, steatosi epatica etc).»,
sono sostituite dalle seguenti:
«Rientrano tra i difetti del metabolismo lipidico:
ipercolesterolemie primitive;
ipertrigliceridemie;
iperlipidemie miste.
Nella valutazione delle dislipidemie si terrà conto dei valori di laboratorio (colesterolo totale superiore a 240 mg/dl o trigliceridi superiori a 200 mg/dl) e dei criteri clinico-strumentali (presenza di xantomi, gerontoxon, steatosi epatica, etc).»;
b) all'art. 2, lettera c), le parole:
«Rientrano nel presente comma:
malattie del sistema ipotalamo -
ipofisario;
ipogonadismo primitivo (sindrome di Klinefelter, sindrome di Turner,
sindrome di Down, etc.) e secondario (deficit di gonadotropine);
malattie del corticosurrene (m. di Addison, m. Cushing, m. di Conn);
malattie della tiroide (M. di Flaiani-Graves-Basedow, gozzo multinodulare,
ipotiroidismi);
feocromocitoma e paraganglioma;
malattie delle paratiroidi.»,
sono sostituite dalle seguenti:
«Rientrano nel presente comma:
malattie del sistema ipotalamo -
ipofisario;
ipogonadismi primitivi e secondari;
malattie del corticosurrene;
malattie della tiroide (ipo/ipertiroidismo, gozzo multinodulare);
feocromocitoma e paraganglioma;
malattie delle paratiroidi.»;
c) all'art. 2, lettera d), le parole:
«Rientrano nel presente comma:
sindrome di Gilbert;
la iperbilirubinemia indiretta superiore a 4 mg/dl in almeno due
determinazioni effettuate al mattino dopo 12 ore di riposo;
pregressa emolisi;
diabete insipido;
porfirie;
glicogenosi;
tesaurismosi lipidiche e mucopolisaccaridiche;
sindrome di Ehlers-Danlos;
sindrome di Marfan.»,
sono sostituite dalle seguenti:
«Rientrano nel presente comma:
la iperbilirubinemia indiretta superiore a
5 mg/dl accertata in due occasioni dopo 24 ore di riposo, in assenza di
emolisi attiva e di somministrazioni farmacologiche;
pregressa emolisi;
diabete insipido;
porfirie;
glicogenosi;
tesaurismosi lipidiche e mucopolisaccaridiche;
sindrome di Ehlers-Danlos;
sindrome di Marfan.»;
Rientrano in questo articolo:
la tubercolosi polmonare ed extrapolmonare
ed i suoi esiti. Il complesso primario non è causa di inabilità al servizio
militare;
il morbo di Hansen;
la sifilide;
la positività per l'antigene dell'HBV, la positività per gli anticorpi per
HCV, confermata con i saggi di immunoblotting o con la ricerca del genoma
virale mediante la metodica PCR (Polymerase Chain Reaction);
la positività per gli anticorpi HIV determinati con metodo ELISA, confermata
con Western Blot o PCR.»,
sono sostituite dalle seguenti:
«Rientrano in questo articolo:
la tubercolosi polmonare ed extrapolmonare
ed i suoi esiti. Il complesso primario non è causa di inabilità al servizio
militare;
il morbo di Hansen;
la sifilide in fase attiva, intesa come positività contemporanea di
anticorpi treponemici specifici [TPHA (test di emoagglutinazione) o MHA-TP (microemoagglutinazione)
o FTA test di assorbimento di anticorpi anti treponema fluorescenti] e non
treponemici [VDRL (Veneral Disease Research Laboratory) o RPR (Reagina
Plasmatica Rapida)];
la positività per l'antigene di superficie di HBV (HBsAg);
la positività per gli anticorpi per HCV insieme alla positività della
ricerca del genoma virale (HCV-RNA qualitativo);
la positività per gli anticorpi anti-HIV.»;
«Rientrano in questo articolo:
la mancanza congenita od acquisita anche di
una sola mammella;
i processi flogistici o displastici ed i loro esiti di notevole entità;
gli esiti di mastoplastica riduttiva con rilevanti limitazioni funzionali;
la ginecomastia voluminosa dell'uomo che comporti un aspetto ginoide anche
in assenza di endocrinopatie.
La protesi mammaria non è causa di inabilità quando è applicata con mezzi di
ultima generazione e qualitativamente adeguati, garantiti dall'azienda
costruttrice e regolarmente testati, con buona riuscita tecnica ed estetica
dell'impianto ed in assenza di complicanze anatomo-funzionali (ad es.
capsulite retraente, etc.).
La megalomastia è causa di inabilità solo quando costituisce impaccio
motorio o grave disarmonia somatica.»,
sono sostituite dalle seguenti:
«Rientrano in questo articolo:
i processi flogistici o displastici ed i
loro esiti di notevole entità;
gli esiti di mastoplastica riduttiva con rilevanti limitazioni funzionali;
la ginecomastia voluminosa dell'uomo che comporti un aspetto ginoide anche
in assenza di endocrinopatie.
La protesi mammaria non è causa di inabilità in assenza di complicanze
anatomo-funzionali (ad es. capsulite retraente, etc.).
La megalomastia è causa di inabilità quando determina impaccio motorio o
grave disarmoniasomatica.»;
h) all'art. 15, lettera a), le parole:
«Rientrano in questo comma:
le malattie di natura malformativa, vascolare, tossica, infettiva, parassitaria, autoimmune e degenerativa.
Rientrano altresì in questo comma:
le cefalee primarie con marcata
sintomatologia (deficit neurologici, intensi fenomeni neurovegetativi,
restrizioni del campo visivo, intensa foto- e fonofobia, etc);
la nevralgia del trigemino in profilassi farmacologica;
tutte le altre malattie del S.N.C. che presentino un dato obiettivo
stabilizzato ed invalidante (paralisi spastica, paralisi flaccida, atrofia
muscolare polidistrettuale, atassia grave, etc.).»,
sono sostituite dalle seguenti:
«Rientrano in questo comma:
le malattie di natura malformativa, vascolare, tossica, infettiva, parassitaria, autoimmune, degenerativa, che presentino un dato obiettivo stabilizzato ed invalidante con rilevante limitazione funzionale.
Rientrano altresì in questo comma:
le cefalee primitive a frequenza superiore ai 5 episodi/mese e le cefalee secondarie a patologie a carattere invalidante.»;
i) all'art. 15, lettera b), le parole:
«Per alterazione funzionale rilevante si intende la presenza di marcata ipostenia o ipotrofia valutata elettromiograficamente.»,
sono sostituite dalle seguenti:
«La rilevante alterazione funzionale deve essere accertata con esame elettroneuromiografico»;
l) all'art. 15, lettera c), le parole:
«Rientrano in questo comma:
le distrofie muscolari, le miotonie, le miastenie, etc.», sono soppresse;
«Rientrano in questo articolo:
le malattie infettive cutanee e tutte le
dermatiti croniche o recidivanti di origine flogistica od immunitaria che
per la loro sede ed estensione determinino rilevanti disturbi fisiognomici o
funzionali;
dermatite atopica e dermatite da contatto;
orticaria cronica;
psoriasi;
alopecia areata;
acne, iperidrosi e ittioli;
nevi congeniti giganti;
epidermolisi bollosa.»,
sono sostituite dalle seguenti:
«Rientrano in questo articolo:
le malattie infettive cutanee e tutte le
dermatiti croniche o recidivanti di origine flogistica od immunitaria che
per la loro sede ed estensione determinino rilevanti disturbi fisiognomici o
funzionali;
dermatite atopica e dermatite allergica da contatto;
orticaria cronica;
psoriasi;
alopecia areata;
acne, iperidrosi e ittiosi;
nevi congeniti giganti;
epidermolisi bollosa.»;
n) all'art. 20, lettera a), le parole:
«Rientrano in questo comma:
le malattie infiammatorie,
endocrino-metaboliche, osteodistrofiche, osteocondrosiche, sistemiche e l'osteonecrosi;
scoliosi con angolo di Lippman Cobb superiore a 25°, la schisi ampia di
almeno due archi vertebrali e le altre malformazioni causa di rilevanti
limitazioni funzionali;
esiti funzionali di trattamento chirurgico della colonna vertebrale;
le ernie discali ed i loro esiti chirurgici;
le discopatie e le protrusioni quando sono associate a segni clinici (o
elettromiografici) di sofferenza radicolare;
le sinostosi, emispondilo, spina bifida, spondilolisi, spondilolistesi,
stenosi spinali congenite ed acquisite, costa cervicale con sintomi nervosi
o vascolari, cifosi dorsale superiore a 60°, etc.;
le endoprotesi ed artroprotesi delle grandi articolazioni (spalla, gomito,
anca, ginocchio e caviglia);
gli esiti di fratture articolari con residua presenza dei mezzi di sintesi o
con alterazioni delle superfici articolari e con possibile evoluzione
artrosica;
le patologie croniche e gli esiti di lesioni delle aponeurosi
(fibromatosi palmare o plantare, retrazioni, ernie muscolari, etc.);
le malformazioni, le patologie croniche e gli esiti di lesioni dei muscoli
(miopatie congenite, agenesie, atrofie, contratture permanenti, miositi,
etc.);
le ipotrofie muscolari degli arti con differenza perimetrica superiore a 2
cm. e con significativo impegno funzionale;
le patologie croniche e gli esiti di lesioni dei tendini e delle borse
(tendinopatie, lussazioni tendinee, disinserzioni, patologie congenite
tendinee, etc.);
le osteocondriti dissecanti di importanti articolazioni di carico (anca,
ginocchio, tibiotarsica);
le lussazioni inveterate e recidivanti delle grandi articolazioni;
gli esiti di ricostruzione capsulo legamentosa del ginocchio e di altre
grandi articolazioni con segni clinici e strumentali di lassità residua e/o
sofferenza condrale o subcondrale con impegno funzionale;
gli esiti di meniscectomia con segni clinici e strumentali di interessamento
degenerativo delle superfici articolari e/o deviazioni dell'asse di carico
dell'arto inferiore.»,
sono sostituite dalle seguenti:
«Rientrano in questo comma:
le malattie infiammatorie,
endocrino-metaboliche, osteodistrofiche, osteocondrosiche, sistemiche e l'osteonecrosi
e le displasiche;
scoliosi con angolo di Lippman Cobb superiore a 25°, la schisi ampia di
almeno due archi vertebrali e le altre malformazioni causa di rilevanti
limitazioni funzionali;
esiti funzionati di trattamento chirurgico della colonna vertebrale;
le ernie discali ed i loro esiti chirurgici;
le discopatie e le protrusioni quando sono associate a segni clinici (o
elettromiografici) di sofferenza radicolare;
le sinostosi, emispondilo, spina bifida, spondilolisi, spondilolistesi,
stenosi spinali congenite ed acquisite, costa cervicale con sintomi nervosi
o vascolari, cifosi dorsale superiore a 55°, etc.;
le endoprotesi ed artroprotesi delle grandi articolazioni (spalla, gomito,
anca, ginocchio e caviglia);
gli esiti di fratture articolari con residua presenza dei mezzi di sintesi o
con alterazioni delle superfici articolari e con possibile evoluzione
artrosica;
le patologie croniche e gli esiti di lesioni delle aponeurosi (fibromatosi
palmare o plantare, retrazioni, ernie muscolari, etc.) con impegno
funzionale;
le malformazioni, le patologie croniche e gli esiti di lesioni dei muscoli
(miopatie congenite, agenesie, atrofie, contratture permanenti, miositi,
etc.);
le ipotrofie muscolari degli arti con differenza perimetrica superiore a 2
cm. e con significativo impegno funzionale;
le patologie croniche e gli esiti di lesioni dei tendini e delle borse
(tendinopatie, lussazioni tendinee, disinserzioni, patologie congenite
tendinee, etc.);
le osteocondriti dissecanti di importanti articolazioni di carico (anca,
ginocchio, tibiotarsica);
le lussazioni inveterate e recidivanti delle grandi articolazioni;
gli esiti di ricostruzione caspulo legamentosa del ginocchio e di altre
grandi articolazioni con segni clinici e strumentali di lassità residua e/o
sofferenza condrale o subcondrale con impegno funzionale;
gli esiti di meniscectomia con segni clinici e strumentali di interessamento
degenerativo delle superfici articolari e/o deviazione dell'asse di carico
dell'arto inferiore.»;
o) all'art. 20, lettera c), le parole:
Rientrano in questo comma:
la dismetria superiore a 3 centimetri tra
gli arti inferiori;
il ginocchio valgo con distanza intermalleolare superiore a cm. 6;
il ginocchio varo con distanza intercondiloidea superiore a cm. 8;
il cubito varo o valgo con deviazione superiore a 20°;
la sinostosi tarsale e radioulnare;
il piede piatto valgo bilaterale e il piede cavo bilaterale con angolo di
Costa Bertani > 140° o di Moreau > 160°;
il piede torto;
l'alluce valgo, il dito a martello con sublussazione metatarso-falangea e le
dita sovrannumerarie.
Per le patologie congenite ed acquisite dei piedi sono necessari per il giudizio diagnostico la podoscopia ed esami comparati RX dei piedi sotto carico.»,
sono sostituite dalle seguenti:
Rientrano in questo comma:
la dismetria superiore a 3 centimetri tra
gli arti inferiori;
il ginocchio valgo con distanza intermalleolare superiore a cm. 6 con asse
meccanico passante oltre il 55% del piatto tibiale laterale;
il ginocchio varo con distanza intercondiloidea superiore a cm. 8 con asse
meccanico passante oltre il 40% del piatto tibiale mediale;
il cubito varo o valgo con deviazione superiore a 20°;
la sinostosi tarsale e radioulnare;
il piede piatto valgo bilaterale e il piede cavo bilaterale con angolo di
Costa Bertani > 140° o di Moreau > 160°;
il piede torto;
l'alluce valgo, il dito a martello con sublussazione metatarso-falangea e le
dita sovrannumerarie.
Per le patologie congenite ed acquisite dei piedi sono necessari per il giudizio diagnostico la podoscopia ed esami comparati RX dei piedi sotto carico.».