Comunicato MS 31.5.01 - Piano Oncologico Nazionale - Piano operativo di intervento mirato alla prevenzione diagnosi e cura del carcinoma del polmone, della prostata, del colon retto e della mammella.

COMUNICATO MINISTERO DELLA SANITA' N° 232, 31 MAGGIO 2001

Ufficio stampa

PIANO ONCOLOGICO NAZIONALE
PIANO OPERATIVO DI INTERVENTO MIRATO ALLA PREVENZIONE DIAGNOSI E CURA DEL CARCINOMA DEL POLMONE, DELLA PROSTATA, DEL COLON RETTO E DELLA MAMMELLA

Il Ministero della Sanità ha elaborato il Piano Oncologico Nazionale e i piani operativi di intervento mirati per i quattro "big killer": tumore al polmone, alla mammella, al colon retto e alla prostata. Ciò per razionalizzare l'assistenza e la rete per la diagnosi precoce delle patologie tumorali e garantire le stesse opportunità di cura per tutti i cittadini.

Il documento, oltre a tracciare il quadro delle incidenze dei tumori nel nostro Paese, illustra gli strumenti più efficaci per la prevenzione, sia primaria sia secondaria, da adottare per ridurre drasticamente l'insorgenza di queste patologie attraverso screening periodici e diagnosi precoci.

L'invecchiamento della popolazione

L'invecchiamento della popolazione, la crescita del numero delle persone affette da patologia oncologica, il conseguente aumento dei bisogni richiedono la capacità di erogare risposte qualitativamente elevate oltre che integrate e coordinate. I diversi livelli di complessità necessitano di continuità d'intervento e di cura, oltre che di supporti psico-sociali che assicurino una migliore qualità di vita dei pazienti.

Gli obiettivi del Piano

Il Piano ha come obiettivo la realizzazione di un concreto coordinamento degli interventi dal lato professionale, istituzionale e gestionale, nei diversi settori  impegnati nell'erogazione di servizi per la prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle malattie oncologiche.

I miglioramenti terapeutici ed assistenziali a vantaggio della qualità di vita dei pazienti sono pertanto strettamente connessi alla definizione di specifici percorsi che le strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali, devono adottare per garantire la continuità dell'assistenza durante le diverse fasi della malattia.

La situazione italiana

In Italia sono circa 110.000 i pazienti colpiti ogni anno da una delle quattro forme tumorali definite "big killer", per le quali le possibilità di guarigione sono ancora troppo basse. Si contano, poi, 11.000 i nuovi casi di cancro alla prostata, 34.000 al colon retto, 35.000 al polmone e 27.000 sono le donne colpite dal tumore alla mammella, ad oggi la prima causa di morte tra loro (11.000 decessi l'anno, anche se, ultimamente, si registra una riduzione della mortalità).

I1 livello generale di performance del sistema sanitario italiano, inteso come capacità di trasformare la spesa sanitaria totale in specifici obiettivi, è tra i più elevati del mondo. Purtroppo però la quota di spesa pubblica sul totale della spesa sanitaria è tra le più basse fra i Paesi industrializzati. Perciò il cittadino italiano deve sempre più spesso ricorrere al mercato per soddisfare le proprie esigenze di salute.

Indagini "Itacare" ed "Eurocare"

Le indagini "Itacare" ed "Eurocare" hanno dimostrato che i tassi di sopravvivenza a cinque anni per la maggior parte dei tumori nelle regioni del Nord Italia sono equivalenti a quelli registrati nei Paesi del Nord Europa, mentre per alcune regioni del Centro e per quelle meridionali sono inferiori.

Un altro dato rilevante è quello che deriva dal tasso di mortalità evitabile che, per quanto riguarda i tumori ha ancora molti margini di miglioramento. Basti pensare che tra il 1960 e il 1995 il tasso di mortalità neoplastica evitabile nel nostro Paese è sceso del 13%, mentre in Olanda e nel Regno Unito la riduzione è stata quasi doppia. Inoltre, mentre in questi ultimi due Paesi la mortalità evitabile per cancro alla mammella si è, seppur di poco, ridotta , in Italia è aumentata di circa il 27%.

Le differenze tra Nord e Sud

Enormi problemi esistono oggi in alcune regioni del Centro Italia e in quasi tutte quelle meridionali in quanto a strutture e rete di assistenza oncologica.

Nel Lazio, che rappresenta la media nazionale, su 16.000 pazienti, che ogni anno necessiterebbero di trattamenti radioterapici, solo 6.000 vengono assistiti dal servizio pubblico. Duemila trattamenti sono assicurati da servizi privati, mentre ben 7-8.000 pazienti non ricevono alcun trattamento o subiscono tempi di attesa incompatibili con un corretto regime terapeutico, oppure sono costretti ad emigrare in altre regioni.

Per quel che attiene alle strutture e servizi di oncologia medica, invece, nell'ultimo decennio sono stati fatti notevoli passi in avanti, in particolare nel meridione.

L'assistenza domiciliare

L'assistenza domiciliare al paziente terminale è ancora carente su tutto il territorio nazionale. E' necessario pertanto che gli squilibri attualmente esistenti siano corretti attraverso il potenziamento dei servizi di assistenza.

Unità di cure palliative e di assistenza domiciliare dovranno essere uniformemente distribuite su tutto il territorio nazionale; a questo riguardo un'ottimale integrazione tra assistenza ospedaliera e servizi territoriali dovrà garantire la continuità assistenziale del paziente durante tutto il decorso della sua malattia.

Prevenzione e diagnosi precoce

Sia al Nord, sia al Sud è necessario potenziare i programmi di screening di provata efficacia.

La diagnosi tempestiva e precoce in oncologia è un obiettivo di grande importanza in quanto per la maggior parte dei tumori, essa può fortemente condizionare il successo della terapia.

A livello individuale, poi, una diagnosi precoce può essere ottenuta attraverso la giusta valutazione dei primi sintomi di allarme. Va pertanto garantito un rapido accesso dei soggetti con sospetta neoplasia a centri qualificati per l'accertamento diagnostico ed il trattamento terapeutico, coinvolgendo in maniera integrata e coordinata le diverse competenze interessate (diagnostica per immagini, chirurgia, radioterapia, oncologia medica).

Per tutti i tumori vanno definiti specifici percorsi diagnostico-terapeutici, rapidi e precisi. Dal momento del sospetto diagnostico il paziente ha bisogno di usufruire di un insieme di attrezzature e di svariate competenze mediche per giungere alla diagnosi; è importante pertanto che gli accertamenti siano svolti in modo coordinato tra le strutture eroganti il servizio e rapidamente.

La possibilità di disporre di tecnologie di elevata qualità, sia a livello diagnostico che terapeutico, e contestualmente il conseguimento delle migliori forme di integrazione di chirurgia, chemioterapia e radioterapia consentono di ottenere migliori risultati in termini di sopravvivenza.

Piani di settore regionali

In ambito regionale si deve pertanto predisporre un piano di settore che preveda:

Qualità dei trattamenti e qualità della vita del paziente

La valutazione dell'efficacia di un trattamento oncologico, accanto ai tradizionali parametri biologici, quali la sopravvivenza, il periodo libero da malattia e la tossicità, deve tenere conto anche di parametri di tipo qualitativo, che valutino la qualità di vita dei pazienti.

Oggi è uniformemente accettato che almeno quattro variabili siano in grado di definire in termini sufficientemente obiettivi il concetto di qualità di vita (QV):

Le applicazioni cliniche del concetto di QV coinvolgono diverse aree dell'oncologia clinica. La misurazione della qualità di vita rappresenta un momento fondamentale nella valutazione economica di un trattamento oncologico. Alcuni studi suggeriscono l'ipotesi che il concetto di QV possa essere considerato tra i fattori predittivi della sopravvivenza dei pazienti. Naturalmente la valutazione di questo parametro è fondamentale nelle cure palliative dei pazienti oncologici.

Idealmente una valutazione della QV dovrebbe prevedere la raccolta di dati da effettuarsi prima, durante ed al termine dei trattamenti.

La Commissione Oncologica Nazionale ritiene opportuno indicare le linee di intervento prioritario per il Servizio Sanitario Nazionale relativamente alle quattro patologie definite "big killer" (cancro della mammella, del polmone, del colon retto e della prostata), il cui impatto clinico e sociale e la rilevanza assistenziale è particolarmente significativo.

I piani di azione suggeriti fanno riferimento alle Linee guida concernenti la prevenzione, la diagnosi e l'assistenza in oncologia, con integrazioni di tipo pratico operativo.

Per ciascuno di questi 4 tipi di patologia neoplastica sono individuati gli standard minimi di prevenzione, diagnosi e cura a cui ci si deve necessariamente attenere.

Per ogni tipo di patologia il Piano indica gli interventi prioritari di rapida applicazione.