CPR-SRP 8.3.01 - Piano oncologico nazionale - Parte II - Gli obiettivi specifici intermedi: obiettivo specifico intermedio n° 4 - Prevenzione primaria dei tumori: le priorità in tema di prevenzione primaria

Piano oncologico nazionale - Parte II - Gli obiettivi specifici intermedi: obiettivo specifico intermedio n° 4: prevenzione primaria dei tumori

(Conferenza permanente per i rapporti tra lo stato le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, provvedimento 8 marzo 2001)

LE PRIORITA' IN TEMA DI PREVENZIONE PRIMARIA

Il Piano sanitario nazionale 1998-2000 considera tra gli obiettivi prioritari la promozione di comportamenti e stili di vita per la salute ed il miglioramento delle condizioni ambientali ed indica numerose azioni tese alla prevenzione primaria delle malattie, comprese le patologie oncologiche.

Con specifico riferimento agli obiettivi, ed alle strategie indicate nel Piano sanitario nazionale, saranno di seguito trattati gli aspetti prioritari per l'attuazione di programmi di prevenzione primaria dei tumori, ai diversi livelli e nelle articolazioni funzionali del Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.). Occorre peraltro sottolineare che l'attuazione di tali interventi presuppone la predisposizione e l'attuazione dei Piani per la Salute attraverso un'adeguata azione concertata dei vari settori delle Amministrazioni pubbliche, in particolare Regioni e Comuni, nonché il coordinamento operativo di tutte le strutture che compongono il S.S.N. ai vari livelli (Ospedale, Distretto, Dipartimento di Prevenzione). Si sottolinea in particolare l'importanza di concertazioni istituzionali sulla politica del tabacco e sulle misure programmatiche per la protezione dei lavoratori e della popolazione generale a rischio di amianto, ovvero nello sviluppo di politiche di trasporto che riducano la contaminazione ambientale delle aree urbane.

Si sottolinea inoltre l'opportunità che le attuali procedure e le attività che le strutture del S.S.N. svolgono nel campo della prevenzione, non solo oncologica, siano sottoposte ad una revisione periodica dell'efficienza ed efficacia, al fine di individuare un corpo strategico di iniziative effettivamente utili. Nell'individuare le priorità degli ambiti d'intervento, e nel formulare le conseguenti raccomandazioni specifiche, sono stati seguiti i seguenti criteri:

  1. Privilegiare gli interventi di prevenzione specificatamente previsti dal P.S.N. 1998-2000.
  2. Privilegiare gli interventi verso quei fattori di rischio, per i quali vi è una consolidata evidenza epidemiologica e/o sperimentale di cancerogenicità. Ciò non esclude la predisposizione di azioni di prevenzione in via precauzionale, anche quando l'evidenza scientifica non è definitiva e le prove sono ancora parziali.
  3. Privilegiare quegli interventi di prevenzione per i quali esistono prove scientifiche d'efficacia nel ridurre l'esposizione della popolazione e/o nel ridurre la frequenza della malattia tumorale. In mancanza di revisioni sistematiche sull'efficacia, o in carenza di sperimentazioni controllate, è indicata l'opportunità di produrre valutazioni sistematiche di tipo quantitativo, ovvero si suggerisce di condurre sperimentazioni controllate nel contesto italiano, anche se la disponibilità di queste ultime non può essere considerata in tutti i casi preliminare rispetto all'organizzazione di azioni di prevenzione. Ne discende che lo spettro degli interventi deve essere continuamente espanso, non ridotto.
  4. Affrontare in modo prioritario il nodo delle diseguaglianze dello stato di salute e ridurre i differenziali sociali nell'esposizione agli agenti cancerogeni.

precedente // successivo