CPR-SRP 8.3.01 - Piano oncologico nazionale - Parte II - Gli obiettivi
specifici intermedi: obiettivo specifico intermedio n° 2 - Le cure
extraospedaliere alle persone affette da patologia neoplastica: le dimensioni
del problema
Piano oncologico nazionale - Parte II -
Gli obiettivi specifici intermedi: obiettivo specifico intermedio n° 2 - Le
cure extraospedaliere alle persone affette da patologia neoplastica
(Conferenza permanente per
i rapporti tra lo stato le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano,
provvedimento 8 marzo 2001)
A) LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA
In Italia i tumori rappresentano circa il 30% delle cause di morte. E'
possibile stimare in circa 270.000 i nuovi casi di tumore diagnosticati ogni
anno in Italia e in circa 1.400.000 i pazienti con tumore. La sopravvivenza a
cinque anni è pari, per l'insieme dei tumori maligni, al 40%" (PSN
1998-2000).
L'elevato numero di pazienti sottolinea la necessità di prevedere percorsi
che tengano conto:
- della intensità diagnostica e terapeutica espressa a livello ospedaliero,
seppur non esclusivamente;
- della durata e delle manifestazioni della storia clinica della malattia
che, intrecciandosi largamente e lungamente con la quotidianità di vita,
producono riduzione dell'autonomia e dell'autosufficienza del malato.
Pertanto i problemi che possono presentarsi riguardano aspetti:
- sanitari;
- psicologici e relazionali (grado di
consapevolezza, di accettazione o di
rifiuto della malattia e della terapia in corso) (dinamiche familiari);
- informativi (offerta assistenziale);
- sociali (sostegno nelle attività quotidiane, tutela dei membri deboli
della famiglia, supporto amministrativo economico)
- educativi (addestramento alla gestione del malato ed alla prevenzione dei
problemi)
- spirituali.
La complessità della storia delle persone affette da patologia oncologica
consiglia un approccio valutativo che preveda di:
- intercettare i bisogni espressi, cioè percepiti e comunicati chiaramente;
- individuare i bisogni inespressi, cioè non trasformati in domanda in
quanto l'utente non li percepisce (bisogni latenti);
- individuare una risposta assistenziale adeguata (bisogni non comunicati);
- individuare il bisogno di aiuto (bisogni inespressi o repressi);
- prevenire i bisogni potenziali che potrebbero insorgere per
l'evoluzione o
gli esiti della patologia e dei problemi (bisogni non espressi chiaramente o
rimasti inespressi.
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