PREMESSA
Le persone affette da patologie neoplastiche necessitano di continuità di cure dalla diagnosi fino alla guarigione o alla morte; oltre al paziente oncologico l'attenzione deve essere dedicata ai familiari dello stesso.
Un'assistenza di buona qualità deve consentire al paziente di mantenere la sua posizione nell'ambiente lavorativo e socio familiare; quando ciò non è possibile deve essere accolto in strutture adeguate alla natura dei problemi.
Attualmente l'organizzazione dell'assistenza ai pazienti oncologici si scontra con il problema della divisione e distribuzione del lavoro in sottosistemi più o meno omogenei, con una frammentazione delle responsabilità e delle referenze. L'esito è un frequente accesso a prestazioni non appropriate, in particolare ospedaliere, maggiormente offerte dal sistema assistenziale e più radicate nella cultura popolare.
L'efficacia dell'offerta dipende invece dall'integrazione dei servizi di rete e dalla possibilità di identificazione di percorsi precisi da parte dell'utenza e dal riconoscimento di un unico canale di accesso per le cure extraospedaliere.
Il Piano Sanitario Nazionale 1998-2000 affida al Distretto di base il compito di ricomporre, con coerenza, il sistema di offerta durante l'intero percorso di salute, malattia, disabilità e morte di ogni malato.