3) LA RIABILITAZIONE ONCOLOGICA.
Le linee guida emanate dal Ministero della sanità per le attività di riabilitazione (G.U. n° 124 del 30.5.1998) distinguono la riabilitazione in due settori:
Le succitate linee guida individuano anche la tipologia dei pazienti afferenti alla riabilitazione specialistica (neuromotoria, ortopedico-reumatologica, cardiologica, pneumologica).
Pur riconoscendo l'indispensabilità di un intervento riabilitativo in pazienti oncologici, per lo meno nella fascia di coloro i quali possono beneficiare di un recupero funzionale, al momento le evidenze scientifiche non suggeriscono l'identificazione di un settore specialistico autonomo di riabilitazione oncologica, mentre è prevedibile l'afferenza dei pazienti oncologici, con turbe d'organo funzionali reversibili, ai diversi reparti di riabilitazione specialistica, eventualmente ricorrendo anche all'intervento riabilitativo multispecialistico.
Occorre quindi garantire e promuovere l'accesso dei pazienti neoplastici ai reparti di riabilitazione, secondo lo specifico danno d'organo anatomofunzionale.
Premesso ciò è importante che, per diversi livelli di intensità di riabilitazione, si provveda a definire opportuni percorsi e livelli di assistenza.
Dalla fase intensiva, ove necessario, il paziente dovrà poter accede a strutture riabilitative con minore complessità organizzativa. L'ultima tappa del processo riabilitativo dovrà essere garantita attraverso la riabilitazione ambulatoriale e domiciliare.
Si raccomanda inoltre, vista la specificità della malattia oncologica, di ricomprendere nel processo riabilitativo, che deve essere quanto più globale possibile, interventi atti a sostenere il recupero psico-relazionale dei pazienti oncologici.