CPR-SRP 8.3.01 - Piano oncologico nazionale - Parte II - Gli obiettivi
specifici intermedi: obiettivo specifico intermedio n° 1: ottimizzazione degli
standard assistenziali e terapeutici in ocnologia
Piano oncologico nazionale - Parte II -
Gli obiettivi specifici intermedi: obiettivo specifico intermedio n° 1
(Conferenza permanente per
i rapporti tra lo stato le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano,
provvedimento 8 marzo 2001)
OTTIMIZZAZIONE DEGLI STANDARD ASSISTENZIALI E TERAPEUTICI IN ONCOLOGIA.
Il S.S.N. assicura i livelli essenziali ed uniformi di assistenza, definiti
dal Piano sanitario nazionale, nel rispetto dei bisogni di salute, dell'equità
di accesso all'assistenza, della qualità delle cure e della loro appropriatezza.
Pertanto i livelli di assistenza rappresentano
l'ambito delle garanzie da
assicurare in tutto il territorio nazionale.
Il Piano, nel precisare che la promozione e la tutela della salute implicano
una riorganizzazione del sistema, che consenta un riequilibrio fra i diversi
settori di intervento, rileva il necessario impegno nella riallocazione delle
risorse, dalla cura alla prevenzione, dalla generalità della popolazione ai
gruppi a rischio, dall'assistenza ospedaliera all'assistenza territoriale. Il
Piano specifica inoltre che le strategie da porre in essere, per una
razionalizzazione del sistema medesimo, devono prevedere il coordinamento intra
ed interaziendale, il potenziamento dell'assistenza in regime di day hospital,
la diffusione dell'assistenza domiciliare integrata, lo sviluppo di programmi
di screening.
In oncologia, l'invecchiamento della popolazione, la crescita del numero
delle persone affette da tale patologia, il conseguente aumento dei bisogni, con
diversi livelli di complessità, per i quali occorre garantire continuità
dell'intervento di cura, senza tralasciare le variabili psico-sociali, in grado
di contribuire a migliorare la qualità di vita, richiedono la capacità di
erogare risposte integrate e coordinate. Tale obiettivo presuppone non solo l'integrazione professionale, ma anche istituzionale e gestionale, finalizzata
alla realizzazione di un concreto coordinamento degli interventi nei diversi
settori impegnati nella produzione di servizi e coinvolti, a diverso titolo,
nella prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle malattie oncologiche.
Il Piano sanitario nazionale individua i livelli uniformi, essenziali ed
appropriati di assistenza, definiti con riferimento a:
- assistenza sanitaria collettiva
in ambiente di vita e di lavoro;
- assistenza distrettuale;
- assistenza ospedaliera.
Il Piano, oltre a definire i livelli di assistenza, individua anche la
conseguente attribuzione e riclassificazione dei compiti, delle attività e
delle prestazioni che ai diversi livelli devono essere fornite e garantite.
Il presente documento rappresenta la formulazione delle linee generali su cui
devono articolarsi e svilupparsi, in un processo armonico e coordinato, le
strategie organizzative sottese all'implementazione del sistema della rete dei
servizi oncologici, che presuppone, in .relazione ai bisogni assistenziali,
interventi da erogare in ambito ospedaliero e territoriale, nella logica della
continuità assistenziale, tenuto conto anche della loro intensità.
Presupposto irrinunciabile è quindi una forte integrazione tra le strutture
che erogano assistenza oncologica e quelle che si occupano più specificamente
degli esiti della patologia.
I miglioramenti terapeutici ed assistenziali
ed il miglioramento della
qualità di vita sono pertanto strettamente connessi alla definizione di
specifici percorsi, tramite i quali le strutture preposte si attivano, per
garantire la presa in carico del paziente oncologico, durante tutte le fasi
della malattia, promuovendo e realizzando il coordinamento delle attività
ospedaliere e territoriali.
Occorre peraltro preliminarmente sottolineare che:
- I presidi oncologici di diagnosi e cura sono strutture di primaria
importanza nella strategia globale di controllo del cancro.
- L'integrazione delle terapie chirurgiche,
mediche, radioterapiche è in
grado di determinare la guarigione nel 55-60% dei malati di tumore maligno.
- La corretta applicazione di programmi terapeutici e degli interventi
riabilitativi, coerenti con i migliori standard nazionali ed internazionali, è
in grado di ottenere risultati significativi, non solo in termini di
guarigione definitiva, ma anche in termini di sopravvivenza, di remissione obiettiva di malattia e di miglioramento
della qualità di vita.
- Al processo assistenziale concorrono anche le prestazioni socio-sanitarie
ad elevata integrazione sanitaria, di cui all'art.3 septies del Decreto
Legislativo n° 229 del 19 giugno 1999, con riferimento all'area
delle
patologie in fase terminale e delle patologie cronico degenerative.
Ciò premesso, le condizioni per il raggiungimento di ottimali risultati
clinico-terapeutico-assistenziali sono:
- la predisposizione di una rete di presidi diagnostico-terapeutici e
riabilitativi, adeguati ai bacini di utenza e identificati a livello regionale
nell'ottica, prevista dai livelli di cui al Piano sanitario nazionale.
- la promozione e diffusione di protocolli
validati, in base alle evidenze
scientifiche, per migliorare la tempestività diagnostica per le principali
patologie;
- la promozione di programmi di informazione per i malati di cancro e le
loro famiglie. Le informazioni devono riguardare la diagnosi, le opzioni
terapeutiche, gli effetti collaterali della malattia e della terapia, le
prospettive di guarigione e i centri di cura specializzati. Le informazioni
dovranno essere chiare, comprensibili e disponibili in ogni fase del trattamento
dalla diagnosi in poi;
- la garanzia di un tempestivo accesso alle
prestazioni, rendendolo
coerente con la gravità clinica e le necessità assistenziali del singolo
paziente;
- l'attuazione dei principali percorsi assistenziali, per rendere
agevolmente fruibili le strutture di degenza ordinaria e di day-hospital
dedicate ai pazienti acuti in ambito ospedaliero;
- la riduzione dell'inappropriatezza degli interventi;
- l'implementazione di programmi di assistenza e cura, che garantiscano la
continuità terapeutica- assistenziale al malato oncologico, dall'inizio
all'esito della malattia, attraverso una coerente integrazione dei diversi
livelli di assistenza extraospedaliera, ambulatoriale ed ospedaliera, da
attuarsi tramite la definizione di protocolli di comportamento ospedale-territorio;
- la definizione di assetti organizzativi delle strutture di prevenzione,
diagnosi e cura, articolati su diversi livelli di complessità in funzione
della complessità della patologia oncologica;
- l'integrazione multidisciplinare, che garantisca un approccio globale alle
cure dei malati oncologici;
- l'attivazione di strutture dedicate alle cure palliative, per potenziare
gli interventi di terapia palliativa ed antalgica, anche inseriti in un contesto
ospedaliero, quali strutture per post acuti, per quei pazienti che, seppur non
più curabili, necessitano, per brevi periodi, del supporto di una struttura
ospedaliera in grado di erogare assistenza complessa (in caso di episodi di
emergenza intercorrente o di aggravamento con fenomeni di pregnanza clinica
nella fase terminale), non realizzabile al domicilio del paziente o nelle
strutture residenziali appositamente istituite.
- la realizzazione dell'assistenza domiciliare integrata e
dell'ospedalizzazione domiciliare, per quei pazienti che, secondo adeguati
criteri clinico-biologici, presentano una mediana di sopravvivenza attesa di
novanta giorni e necessitano al domicilio, con livelli diversi di complessità,
di terapia del dolore o di controllo di altri sintomi.
- la garanzia, per il paziente oncologico, della presenza costante di una
struttura di riferimento.
Con preciso riferimento ai livelli di assistenza individuati dal Piano
sanitario nazionale 1998/2000, al Dlgs 229 "Norme per la razionalizzazione
dello SSN" del 19 giugno 1999 ed alle linee guida già pubblicate dal
Ministero della Sanità sulla Gazzetta Ufficiale n° 42 del 20 febbraio 1996, si
forniscono in questa sede le linee generali di indirizzo per l'assistenza al
paziente oncologico.
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