I dati epidemiologici di maggior rilievo riguardano l'incidenza, la mortalità e la prevalenza della malattia nella popolazione italiana.
La misura dell'incidenza è un indicatore del fabbisogno di risorse diagnostico-terapeutiche nella fase d'esordio della malattia. L'incidenza stimata dei tumori maligni in Italia è pari a 389.8 nei maschi e 309.5 nelle femmine per 100.000 abitanti. Nel 1996, per 1000 abitanti, i tassi complessivi di mortalità per cancro sono stati 3,14 nei maschi e 2,12 nelle femmine. (fonte I.S.S.) La probabilità di ammalare di cancro, nel corso della propria vita, è per gli uomini di 1\3 e per le donne 1\4. Il cancro è inoltre la prima causa di anni di vita perduti.
In termini assoluti, in Italia i nuovi casi annui di tumore maligno assommano a circa 270.000. I decessi, dovuti ogni anno alla malattia, sono circa 150.000, pari al 24-25 % di tutte le cause di morte e occupano il secondo posto dopo le malattie cardiovascolari. Nel 1996 si sono verificati 87.428 decessi per cancro nei maschi e 62.726 decessi nelle femmine. (fonte I.S.S.)
I tassi di mortalità, compresi nella fascia di età tra i 35 ed i 64 anni, si sono mantenuti piuttosto costanti, mentre è aumentata, nell'ultimo decennio, l' incidenza della patologia neoplastica. Il dato può rappresentare un utile indicatore del miglioramento delle potenzialità diagnostico-terapeutiche e degli assetti organizzativi nel campo dell'assistenza ai malati oncologici.
Se per alcune neoplasie (prostata e polmone) l'incremento dell'incidenza può correlarsi al prolungamento della vita media, ciò non è per altre patologie (mammella, colon retto, melanoma) per le quali vi e stato invece un significativo aumento, anche nelle fasce di età più giovani, comprese tra i 35 ed i 64 anni.
Il più frequente tumore nel sesso maschile è quello del polmone, che colpisce ogni anno 29.000 uomini; il più frequente tumore nel sesso femminile è quello del seno, che colpisce ogni anno 31.000. donne.